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Sismano o Sosmano, nel catasto di Todi del 1322, era descritto come un castello di "ventuno fuochi" ed era considerato una delle tante fortezze a guardia della città di Todi. Nel 1254 Sismano subì grosse devastazioni a seguito di aspre battaglie tra Guelfi e Ghibellini, tra Tuderti, Fiorentini, Narnesi e Spoletini. Tra il 1281 ed il 1294, il Cardinale Benedetto Caetani trascorse lunghi periodi a Todi come mediatore nelle contese tra la lega delle città guelfe di Todi, Perugia e Spello e la città ghibellina di Foligno. Nel 1289, il Cardinale Caetani ebbe l'occasione di acquistare, tramite il mercante fiorentino Mainetto di Rinaldo dei Pulci, il castello di Sismano per 8500 fiorini d'oro. Il Cardinale ebbe modo di recarsi spesso a Sismano nei periodi di sospensione del Conclave di Perugia nel quale fu fatto Papa, il 5 luglio 1294, Pietro del Morrone con il nome di Celestino V il quale però, durante il Concistoro radunato a Napoli, abdicò il 13 dicembre dello stesso anno. Nove giorni dopo, il Cardinale Benedetto Caetani divenne Papa con il nome di Bonifacio VIII. Ancora oggi ai lati dell'arco trecentesco, che si trova all'interno del Borgo, possono essere ammirati i due stemmi dei Caetani che raffigurano due onde oblique su di uno scudo. Il Comune di Todi ebbe giurisdizione su Sismano fino al 1° dicembre 1383 quando il Papa Urbano VI lo concesse alla famiglia degli Atti che ne fu proprietaria a fasi alterne fino alla fine del 1500: infatti, nel 1406 fu castellano e vicedomino a Sismano il nobiluomo Giacomo Guglielmi, poi nel 1462 Sismano fu occupato abusivamente da Matteo Chiaravalle ed infine fu restituito a Ludovico Atti. Lo stemma degli Atti è collocato al centro del secondo arco nel Borgo ai cui lati si vedono gli stemmi della famiglia di Bonifacio VIII. Le proprietà degli Atti, a seguito della strage da loro ordinata a Casigliano ai danni della famiglia dei Cesi, furono confiscate dal Papa nella seconda metà del XVI secolo. Il 10 aprile 1607, all'asta della candela, per 97000 scudi il mercante fiorentino Bartolommeo Corsini comprò il feudo di Sismano che ancora oggi è di proprietà di una erede della famiglia stessa. In seguito i Corsini furono nominati dal Papa Barberini, Urbano VIII, principi di Sismano e questo titolo si tramanda, di padre in figlio a tutt'oggi. Sotto i Corsini, che restaurarono ciò che era rimasto del castello medievale edificandone una nuova ala in stile prettamente seicentesco, il feudo di Sismano divenne soprattutto una grande azienda agricola dove, fino ai primi anni '60, vi erano 32 casali ed era abitato da oltre 600 persone che, per la maggior parte, erano legate alla fattoria da rapporti di lavoro. Ogni famiglia che abitava il casale aveva l'impegno di coltivare i campi, tagliare la legna, allevare il bestiame, raccolgliere le olive e l'uva. I filari delle piante di vite, erano alti quasi tre metri ed erano legati ad alberi ,della famiglia degli olmi, chiamati "stucchi" o "stiucci" ; la potatura e la vendemmia si facevano con le scale e l'uva veniva raccolta in gerle di vimini che erano portati sulle spalle con lacci di cuoio come uno zaino. All'interno del castello, da tutti conosciuto come "la fattoria", vi era il frantoio per macinare gli abbondanti raccolti di olive e fare uno squisito olio, la cucina dove venivano quotidianamente fatti il formaggio pecorino e la ricotta, la macina dei semi, i magazzini del grano etc. Nelle cantine il vino veniva stivato in grandi botti, mentre in quelle più piccole veniva tenuto l'aceto. Oggi le antiche cantine e le stalle sono state trasformate, dall'attuale proprietaria, dopo un attento recupero nel ristorante "I Due Papi" ed alle pareti si possono ammirare le originali "gigliare", grandi setacci rotondi che servivano un tempo a separare il grano dalla pula (la buccia esterna dei semi). Le macine di pietra del frantoio sono visibili, appoggiate al muro del castello, proprio all'entrata del parcheggio del ristorante, accanto al fabbricato che un tempo fungeva da segheria.
12 Borgo Corsini, 05020 Sismano (TR) 05020 Terni Terni
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Il B&B Casale la pietra gialla è un tipico casale di campagna situato nelle campagne umbre in posizione tranquilla e con splendido panorama sulla Valle Tiberina, a pochi minuti in auto dal borgo medioevale di Lugnano in Teverina e facilmente raggiungibile dalla A1 (uscita Attigliano ca 10 km) e dalla E45 (uscita Amelia ca 17 km).
Ottimo punto di partenza per visitare la Bassa Umbria(le Cascate delle Marmore, Orvieto, Todi) e la Tuscia Viterbese (Bomarzo, Viterbo, Civita di Bagnoregio). Paradiso per i mountin bikers, percorsi segnalati per il trekking e possibilita' di maneggio .
Abbiamo solo 3 camere deliziosamente arredate, tutte al piano superiore e con bagno privato. Offriamo prima colazione all'italiana con dolci e marmellate fatti in casa.
Piscina con solarium da metà giugno a metà settembre.
Accettiamo volentieri i vs amici a quattrozampe di piccola taglia , con supplemento.
Lugnano in Teverina 05020 Campagna Terni
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Il complesso ricettivo, sapientemente ristrutturato, si estende su una superficie di circa 1000 metri quadri e consta di un casale principale in pietra, costruito con l’antica tecnica amerina del ‘600, nel quale si trovano gli ambienti comuni e la maggior parte delle camere, e di un casale più piccolo.
Ogni ambiente rappresenta la suggestiva espressione dell’eleganza e della cura del dettaglio: arredi ricercati, mobili antichi, complementi d'antiquariato, tessuti pregiati, suggestivi soffitti decorati, il grande camino bifronte del salone, antiche porte con gli originali serramenti, pavimenti in cotto.
Ampi e raffinati spazi comuni caratterizzano l’esclusività della residenza: la sala ristorante, le verande, la biblioteca con accesso internet Wi- Fi, il salone, il bar e la cantina dei vini con 3.200 vani costituiti da antichi coppi per ospitare le bottiglie.
L’esterno offre un giardino all’italiana molto curato con aiuole profumate, un boschetto di lecci e di castagni, un laghetto ombroso, il tutto per rendere il vostro soggiorno sereno ed esclusivo.
Il ristorante è costituito da un grande ambiente e da due logge esterne, rivolte rispettivamente a est e a sud, per il godimento dell’aria fresca dell’estate e del tepore del sole nelle stagioni meno miti.
Dalla splendida piscina a sfioro è possibile godere di un magico panorama sulla vallata, che scivola dolcemente dagli alberi di ulivo ai campi, per poi risalire lungo i cipressi e perdersi oltre la torretta medievale.
Strada Ortacci 38 Amelia (Terni) 05022 Umbria Terni Terni
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